Tutto rinviato alla privatizzazione il destino dell´aeroporto di Alghero anche sul caso Ryanair. L´ottimismo oltre ogni ragionevole dubbio della giunta regionale nonostante le sette scadenze cadute nel vuoto sulla vendita di Sogeaal
ALGHERO - «È il risultato che ci aspettavamo. Abbiamo creato le condizioni per il ritorno di Ryanair ad Alghero con l'avvio della privatizzazione dello scalo e la risposta è arrivata. L'impegno preso di riaprire la base a fine novembre è il frutto dell'incessante e costante lavoro portato avanti in questi mesi dalla Regione e dal Governo, in particolare dal ministro Del Rio, con l'obiettivo di salvare e rilanciare lo scalo del nord ovest dell'isola. Si va verso la soluzione: continuiamo a lavorare in questa direzione, la strategia è quella giusta».
Lo dice il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dopo le dichiarazioni del Ceo Michael O'Leary a margine di una conferenza stampa al Ministero dei Trasporti sul nuovo piano industriale della compagnia aerea irlandese [
LEGGI]. «Ryanair ha risposto positivamente alla nostra proposta di attendere la conclusione della privatizzazione obbligatoria del "Riviera del Corallo", comprendendo il momento cruciale e complesso che stiamo attraversando.
«Ora diventa fondamentale l'approvazione in tempi certi da parte del Consiglio Regionale della ricapitalizzazione dello scalo. La fase della privatizzazione - spiega il presidente Pigliaru - sarà aperta all'apporto di qualsiasi investitore privato potenzialmente interessato». Ottimisti, dunque, oltre ogni ragionevole dubbio governatore e giunta, nonostante le sette scadenze cadute nel vuoto sulla vendita di Sogeaal (quella del 7 settembre è l'ottava proroga): «siamo certi - conclude l'assessore dei Trasporti Massimo Deiana - che una volta messa in sicurezza la società di gestione dell'aeroporto Sogeaal, si potranno mettere in campo tutte le azioni per rilanciare il traffico internazionale e si apriranno nuove e importanti prospettive di sviluppo per l'economia di tutta la Sardegna».
Nella foto: il ministro Delrio e il governatore Pigliaru