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A.B. 8 agosto 2016
Allevamento in Sardegna: un milione per riproduttori e fattrici
«Con aiuti de minimis e misure per aiuto accoppiato favoriamo il rilancio del settore bovino da carne», dichiara l´assessore regionale dell´Agricoltura Elisabetta Falchi


CAGLIARI - Un milione di euro per l’acquisto di riproduttori bovini maschi e fattrici femmine di qualità pregiata: li ha stanziati nell’ultima seduta la Giunta Regionale, approvando una delibera proposta dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. «Vogliamo rilanciare il nostro settore bovino da carne in un’ottica di filiera regionale che finalmente mantenga in Sardegna produzione e commercializzazione: in questa direzione vanno questi aiuti per il miglioramento della produzione zootecnica e il dialogo intrapreso con i rappresentanti del comparto perché vengano colte le opportunità che il Programma di sviluppo rurale offre per i Progetti integrati di filiera», dichiara la titolare dell’Agricoltura.

La delibera prevede di destinare gli aiuti in regime de minimis a favore di allevatori singoli ed associati per l’acquisto di animali riproduttori delle razze Charolais, Limousine, Piemontese, Chianina, Marchigiana, Romagnola, Podolica, Maremmana, Pezzata rossa (linea carne), Sarda, Sardo-Modicana e Sardo-Bruna. I riproduttori ammissibili devono essere iscritti nei Libri genealogici o nei Registri anagrafici di razza e avere massimo cinque anni di età. L’importo complessivo degli aiuti concessi ad ogni singola impresa non deve superare nel triennio 15mila euro. La soglia minima per accedere agli aiuti è pari a 5 Uba (Unità bovina adulta), calcolati sui capi bovini di qualunque categoria; non sarà applicata nessuna soglia per i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in agricoltura. L’aiuto è pari al 40percento della spesa ammissibile per l’acquisto dei riproduttori, con ulteriori agevolazioni per i giovani agricoltori e per i beneficiari i cui allevamenti sono localizzati nelle zone montane e svantaggiate. Sarà l’agenzia Argea ad erogare gli aiuti con procedura a sportello.

Lo stanziamento approvato dall’Esecutivo si aggiunge alla rimodulazione dell’articolo 52 relativo al sostegno accoppiato decisa due settimane fa dalla Commissione Politiche agricole, che ha messo a disposizione 8milioni per le vacche nutrici, anche non iscritte ai registri anagrafici, e altrettanti per i vitelli da carne 8-24 mesi. Queste misure, particolarmente positive per gli allevatori sardi, sono state anche al centro dell’incontro che Falchi ha tenuto con i rappresentanti del comparto, pochi giorni fa a Cagliari: «Abbiamo voluto presentare al mondo zootecnico le importanti novità in arrivo da Roma e discutere con tutti gli interessati le opportunità aggiuntive per i Progetti integrati di filiera promossi dalle misure 4.1 e 4.2 del Psr – ha dichiarato l'assessore - Per troppo tempo questo nostro importante settore produttivo, un settore che ha grandi potenzialità, è stato costretto a rivendere fuori dalla Sardegna i propri animali a causa soprattutto dell’impossibilità di ingrassare gli animali secondo gli standard richiesti dal mercato. Come per gli altri comparti, però, stiamo lavorando in un’ottica di riorganizzazione, sinergie e sistema. L’obiettivo è quello favorire la chiusura del ciclo produttivo in Sardegna attraverso il rafforzamento dell’aggregazione tra produttori, per la costituzione di centri d’ingrasso e la nascita di patti di filiera tra allevatori e agricoltori per la produzione in loco di foraggi e mangimi, così da permettere una crescita del valore aggiunto dei comparti agricolo e zootecnico».

Nella foto: l'assessore regionale Elisabetta Falchi
16:24
Una buona notizia che arriva dopo le recenti segnalazioni da parte di Anbi Sardegna, del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale e di Coldiretti Sardegna che avevano denunciato lo sversamento a mare dell’acqua del Tirso, diga che aveva superato il limite di guardia, con il conseguente spreco della preziosa risorsa


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