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Nicola Salvio 28 luglio 2016
L'opinione di Nicola Salvio
Liquidazione Secal devastante e sconveniente


È già passata in Commissione ed ora approderà in Consiglio Comunale la delibera di esternalizzazione della riscossione dei tributi con parallelo e contestuale smantellamento della Secal. I Riformatori Sardi si sono pronunciati nettamente contro questo provvedimento fin dal suo annuncio e ancor più allorquando ne veniva approvato l'impianto dalla Giunta Bruno con delibera n.116 del 19 aprile 2016. I Riformatori ne denunciarono fin d'allora, e ancora nel silenzio delle altre forze politiche, l'assoluta non convenienza dell'operazione sia dal punto di vista economico che da quello, sicuramente prioritario, delle inevitabili conseguenze negative sui livelli occupazionali della nostra città. Si dirà: la gestione Secal non è stata, in questi anni, in grado di assolvere appieno al mandato affidatole identificabile nella riscossione dei tributi, sia quelli ordinari, che quelli di natura coattiva. Non è stata in grado per incapacità gestionale; per ignoranza e/o scarsa professionalità del personale addetto o perché non è stata messa in condizione di espletare al meglio le proprie funzioni da chi aveva l'obbligo di farlo (il Comune)?

Le criticità della Secal sono note da tempo: diverse funzioni essenziali, e previste dalla legge, mai poste in essere; organizzazione da sempre finalizzata praticamente alla sola riscossione dei tributi versati volontariamente dai cittadini; assorbimento di personale da altri settori con altre e non specifiche competenze, ed altro ancora. Criticità a cui si sarebbe dovuto, e potuto, rispondere dotando la Secal degli opportuni, e legislativamente previsti, strumenti e risorse umane e finanziarie. La verità è che non si è voluto mettere la Secal nelle condizioni di aprire l’Ufficio coattivo. Bastino due esempi per comprendere: il Comune, pur a fronte di ripetute richieste, non ha mai fornito alla Secal l’accesso ad alcune banche dati fondamentali. Perché? Il Comune, pur a seguito di specifiche richieste motivate, non ha mai fornito alla Secal i fondi aggiuntivi necessari per affidare, lì dove necessario, ad avvocati le pratiche di riscossione. Perché?

Eppure un reale potenziamento della Secal, in quanto entità di riscossione, trovava e trova ancora piena giustificazione nel D.Lgs 158/2015 che, estendendo agli Enti Locali la normativa sul contenzioso tributario, impone ai Comuni, in quanto Enti impositori, di dotarsi di appositi uffici e nuove funzioni mai gestite, e che necessitano di personale qualificato ed appositamente formato. I costi per impiantare l’accertamento, il contenzioso e la riscossione coattiva sono, notoriamente, molto elevati, mentre il reale incasso delle somme dovute dagli utenti debitori sono, almeno percentualmente, molto bassi per una infinita serie di motivazioni. Una oculata gestione delle problematiche relative alla riscossione dei tributi, anche in forma coattiva, porterebbe nella casse comunali importanti risorse per dare risposte alle richieste della città. Oculata gestione che passa innanzitutto attraverso un’analisi approfondita su dove risieda effettivamente, nei fatti e non nelle ipotesi, la convenienza, economica e sociale, tra un reale potenziamento dell’esistente con la messa in moto di tutte le sue funzioni esplicabili per legge, e l’affidamento ad una entità di riscossione esterna di cui l'unica certezza è rappresentata dai costi.

Un'analisi ponderata e comparata deii costi–benefici fra la situazione esistente, relativamente alle funzioni espletate, e l’esternalizzazione proposta dalla Giunta Bruno non propone dubbi e non ammette repliche. Eppure il sindaco e la sua Giunta vanno dritti per la loro strada, economicamente svantaggiosa per i cittadini in generale chiamati a sborsare il doppio rispetto ad oggi dei costi di riscossione; socialmente infausta per i riverberi negativi sull'occupazione. Di più: la frenesia di chiudere l’argomento in tempi troppo rapidi e senza far tesoro delle eccezioni e delle riflessioni suggerite praticamente da tutte le forze esterne alla Maggioranza, dentro e fuori il Consiglio Comunale, fa sorgere il sospetto che il sindaco e la sua Maggioranza, non riuscendo a dimostrare a convenienza della proposta, stiano perseguendo obiettivi diversi da quelli che vanno sbandierando. E forse ne sapremo di più quando sapremo a chi sarà affidato il servizio di riscossione esterno dei tributi algheresi.

* a nome del Coordinamento Cittadino dei Riformatori Sardi di Alghero
28/3/2024
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