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Olbia 24notizieportotorresOpinioniPoliticaLa voce della satira: Sassu e il game over
Giuseppe Marceddu 26 luglio 2016
L'opinione di Giuseppe Marceddu
La voce della satira: Sassu e il game over


"Ok Sean, ora che mi sono liberato della delega ai Servizi Sociali posso dedicare più tempo al tuo ruolo. Ma, ben intesi, tu limitati alle uscite pubbliche, non aprire bocca e smettila una volta per tutte con quei cazzo di video su Facebook". Sebastiano Sassu si rivolge al sindaco-fantasma con tono perentorio. Sean lo guarda con due occhi attenti come quelli di un australopiteco davanti all'equazione della teoria della relatività. "Ti sei fatto una canna?" chiede il Sassu a Sean. Il codelluto non cambia espressione. "Lasciamo perdere..." chiude sconsolato il vicesindaco. "Quindi, ci sarà da affrontare il malumore dei cittadini sugli aumenti della Tari ora che le cartelle sono state spedite" Sassu riprende a parlare dei punti all'ordine del giorno. "Possiamo sempre dire che è un'eredità che ce ne ha lasciato il commissario straordinario, ched'è la verità" suggerisce il consigliere Tolu.

"Francesco, non possiamo prendere per idioti i nostri concittadini, lo sanno pure i muri che l'Amministrazione aveva la possibilità di annullare quel bando, far modificare il capitolato e indire la gara con un nuovo bando. Giusto Sean?". L'ologramma spalanca un sorriso espressivo come quello di un macaco davanti alla telecamera di un documentarista. "Si, ciao..." esordisce ironica la Presidente del Consiglio Loredana De Marco, " Umbè attento Sean... Comunque non possiamo attaccarci ad altro" aggiunge ad alta voce rivolgendosi al Sassu. "Sarà un argomento che la minoranza porterà in Consiglio, dobbiamo prepararci" dice, rivolta a tutti i presenti, l'assessore Biancu. "Bene, sapete tutti cosa fare, ormai è più di un anno che state studiando dal manuale del Bravo Amministratore.

Antonella Demelas quale sarà il tuo intervento in Consiglio Comunale?” chiede la De Marco. “Ma uscendo di testa me ne stai? A ti dobbiamo ricordare che nessuno di noi interviene se non il capogruppo?” “Eja, già lo sai cosa intendevo dire…” “E già lo sai anche tu cosa ho studiato in tutto questo tempo... Allora, come inizia a parlare Tellini, io, a microfono spento, chi non soggu macca, attacco: Fuori tema, stai uscendo fuori tema! Signor Presidente, il consigliere Tellini sta uscendo fuori tema!!! Poi, quando me lo sgridi me lo guardo ridendo che così si impara ad aizzare la gente contro di noi”. La consigliera Demelas, fin dai primi giorni dell’insediamento in Consiglio Comunale, aveva promesso che si sarebbe impegnata in un incessante studio della materia amministrativa e oggi, a distanza di un anno, i risultati si possono definire eccelsi. Il suo ingresso in aula è ogni volta caratterizzato dal suo incedere impettito con una postura da piccione fiero che mantiene anche quando è seduta sul suo scranno e fissa i consiglieri di minoranza con un sorriso fra il sardonico e il “checazzoavetedaguardare”. I suoi interventi nella massima assise cittadina sono stati sempre determinanti e rigorosamente a microfono spento ma con un cipiglio e parole che non solo l’aula ha mai visto e sentito, ma neanche i lavatoi pubblici dell’intera isola nei secoli del loro massimo splendore.

“Andrea, e tu a ne hai idea di come dare il tuo contributo?” chiede la De Marco al consigliere Falchi. “Faccio come sempre, Loredana. Mi metto a masticare cingomma e li guardo dritto negli occhi, poi, se rompono umbè, già mi faccio sentire”. Il consigliere Falchi ha studiato a memoria il paragrafo quinto del terzo capitolo del manuale penta stellato del Bravo Amministratore che puntualmente mette in atto durante le assemblee. Al primo accenno critico della minoranza sull’operato amministrativo pronuncia a raffica la frase “E voi cosa avete fatto?” con riferimenti, precisi come il lancio al bersaglio di un giocatore di freccette irlandese ubriaco, al Pd locale, provinciale, regionale, nazionale, planetario e intergalattico.

E’ un tipo estremamente elegante con quel laccio emostatico legato al polpaccio sinistro che rende unica la mise di pinocchietti che scoprono il vezzo di un solo calzino indossato. La sua eleganza si esprime anche nei concetti quando la minoranza attacca la sorella consigliera Samuela dove lui interviene con tipico british aplomb pronunciando frasi tipo “Ci vediamo fuori” e mostrando i dorsi delle mani con gli indici e i pollici aperti nel chiaro messaggio di Ti faccio un culo così. Se tutto fila liscio si limita a masticare a bocca aperta tre chewin gum contemporaneamente e fissare gli esponenti della minoranza con uno sguardo intenso come quello di Sergio Volpini alias Ottusangolo del Grande Fratello. “Carlo se proprio hai da intervenire cerca di fare un discorso un po’ meno circonciso questa volta”, la De Marco si rivolge al consigliere Marongiu. Il Marongiu detiene il record italiano dell’intervento più veloce nel personale discorso più lungo in una sala consiliare: 7 secondi primi, 4 decimi e 19 centesimi.

“Bigella, ti facciamo preparare l’intervento, poi tieni lo smartphone aperto sul gruppo di uozzap che se l'opposizione ci sputtana, come sempre, cambiamo versione" dice la De Marco al capogruppo. Il Bigella è un tipo incazzato col mondo intero e, come ogni buon grillino che si rispetti, vede fantasmi ovunque. Usa la parola come una clava che puntualmente si dà sulle ginocchia ad ogni intervento. E' il degno portavoce del gruppo pentastellato di cui ne rappresenta appieno la capacità nell'opera amministrativa. Non esiste tematica in cui non abbia fatto un passo indietro: da quelle di vitale importanza come la somministrazione di carne rossa nelle scuole e la presenza dei circhi in città a quelle meno nobili come l'approvazione dello statuto della rete metropolitana o la presenza sul territorio dell'ufficio del Giudice di Pace.

Lo sdoppiamento del Bigella in Aula è forse uno degli spettacoli più apprezzati nelle sedute del Consiglio Comunale. E' l'inventore della finta tripla con capriola doppia al contrario e avvitamento sull'asse con arrivo sulle ginocchia già tumefatte dalla clava. Esordio con anticipo di voto contrario su ogni mozione, discussione lineare come l'elettrocardiogramma di un cardiopatico, dichiarazione finale di voto favorevole e infine astensione dal voto. Coerente come il suo partito. Mentre i consiglieri della maggioranza intervengono nella discussione il vice sindaco Sassu li osserva con aria depressa. "Sean, tu hai i mente di dire qualcosa?". "Non lo so, dovrei trasmettere il messaggio ai nostri concittadini sull'amore per il nostro territorio purtroppo troppo spesso bistrattato" l'americano si attorciglia ad ogni d e tr pronunciate in un impasto di parole masticate come il chewin gum del Falchi, "E' necessario che i cittadini si abituino a buttare le cicche di sigaretta nei cestini.". La depressione di Sassu si tramuta in frustrazione. "Cazzo, l'abbiamo capito, è un anno che ripeti sempre le stesse cose, Sean!" Il gelo cala nella sala mentre Sean risponde ai messaggi del gruppo pentastellato nazionale di WhatsApp Aiutiamo Sean anche se iniziamo a romperci i coglioni.

"Quindi, come d'accordo, a breve arriverà il nuovo capo di gabinetto così ci assicuriamo che tu stia sotto tutela". "Perfetto" digita Sean "ma la fascia tricolore la posso tenere?" chiede. "Certo Sean, stai tranquillo". "Posso anche farmi riprendere dai fotografi e dalle tv e partecipare agli eventi?" "Si Sean, certo ed anche tenerti l'indennità di carica..." Sean tira un sospiro di sollievo, poi si rivolge a Sassu: "Perchè non mandiamo in streaming le nostre riunioni di maggioranza e dei meetup? sai, per la trasparenza...". La De Marco e tutti gli assessori lo fissano terrorizzati. Sassu ha un attacco isterico. "Hai idea delle puttanate che vengono dette qui dentro?" gli ringhia in faccia, poi, fissandolo: "No, non hai idea..." Io vado via, pensa sconsolato il vice sindaco. “Tutti gli altri si limitino al solito compito” si affretta a concludere la De Marco rivolgendosi con voce stridula ai consiglieri Tolu, Pintus, Falchi S., Cappellini, Velluto, Muceli le quali presenze in Sala Consiliare ricordano il personaggio Mano nella serie TV de La Famiglia Addams: solo al momento del voto la loro segnala l’esistenza.

Mentre il gruppo annuisce con il capo il consigliere Tolu allunga la mano per pigiare un tasto sullo smartphone. "Francesco, stai registrando la riunione?" chiede la De Marco. "Ma io, ehm. veramente... Anche Muceli l'ha registata!". "Che figlio di tr..." gli fa eco Muceli. "Muceli, è vero?" chiede severa la presidente de Consiglio. "Si Loredana, ma pensavo che dovessimo farlo perché ho visto farlo anche a Sara, Giuliano e Andrea". A quel punto tutti cercano di imboscare il telefonino, assessori compresi quando la Demelas sbotta: "Guarda Loredana che t'ho vista, anche tu hai registrato tutto!". "Si, che c'entra ma io lo faccio per ricordare cosa abbiamo detto...". Sebastiano Sassu appoggia i gomiti sul tavolo tenendosi la testa fra le mani. Lancia uno sguardo dimesso a tutti i presenti, prende un lungo sospiro e nel vociare isterico della sala bisbiglia inascoltato due sole parole: "Vado via".

*libero professionista
17/3/2024
Le nuove consigliere regionali sono ancora in netta minoranza rispetto agli uomini. In Abruzzo e Sardegna sono state pochissime le donne elette


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