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A.B. 30 giugno 2016
Sardegna regione meno urbanizzata d’Italia
Secondo il Rapporto Ambiente Italia 2016 presentato da Legambiente sul presente ed il futuro delle aree costiere italiane, l´Isola è la regione più virtuosa per quantità di paesaggi naturali ed agricoli ancora integri


CAGLIARI - Oltre 7mila chilometri di coste con bellezze storiche, ambientali, geomorfologiche che determinano in modo significativo l’identità del Belpaese. Coste al centro di uno dei mari più delicati del pianeta per ragioni ambientali, ma anche culturali e commerciali, banco di prova imprescindibile rispetto ai cambiamenti climatici, sui quali pesano le conseguenze di politiche miopi e inefficienze storiche. Oggi, il 51percento dei litorali italiani è stato trasformato da case e palazzi e la cifra, senza un cambio delle politiche, è destinato a crescere: negli ultimi decenni, al ritmo di 8chilometri all’anno, più della metà dei paesaggi costieri sono stati trasformati da palazzi, alberghi e ville. Un terzo delle spiagge è interessato da fenomeni erosivi attualmente in espansione; 14542 sono le infrazioni accertate nel corso del 2014 tra reati inerenti al mare ed alla costa in Italia, quaranta al giorno, due ogni chilometro, ancora in crescita rispetto al 2013. L’habitat marino è costantemente messo alla prova dall’inquinamento, con il 25percento degli scarichi cittadini ancora non depurati (40percento in alcune località) e ben 1022 agglomerati in procedura di infrazione europea. Il 45percento dei prelievi realizzati da Goletta Verde nel 2015 è risultato inquinato, mentre la plastica continua a colonizzare spiagge e fondali marini. Solo il 19percento della costa (1235chilometri) è sottoposta a vincoli di tutela.

D’altra parte, spiega Michele Manigrasso parlando di consumo di suolo, in Italia, il 51percento delle coste è stato trasformato dall’urbanizzazione. Legambiente ha realizzato un'analisi di dettaglio dei 6477chilometri di costa da Ventimiglia a Trieste e delle due isole maggiori, senza considerare quindi le numerose isole minori: 3291chilometri sono stati trasformati in modo irreversibile, nello specifico 719,4chilometri sono occupati da industrie, porti ed infrastrutture, 918,3 sono stati colonizzati dai centri urbani. Un altro dato preoccupante riguarda la diffusione di insediamenti a bassa densità, con ville e villette, che interessa 1653,3chilometri, pari al 25percento dell’intera linea di costa. Tra le regioni, la Sicilia ha il primato assoluto di chilometri di costa caratterizzati da urbanizzazione meno densa, ma diffusa (350chilometri), seguita da Calabria e Puglia. La Sardegna è invece la regione più virtuosa per quantità di paesaggi naturali ed agricoli ancora integri e comunque è la regione meno urbanizzata d’Italia. E’ davvero preoccupante sottolineare come dal 1988 ad oggi, malgrado fosse in vigore la Legge Galasso, che avrebbe dovuto tutelare le aree entro i 300metri dalle coste, sono stati trasformati da case e palazzi ulteriori 220chilometri di coste, con una media di 8chilometri all’anno, cioè 25metri al giorno. Tra le regioni più devastate la Sicilia (con 65chilometri), il Lazio (con 41) e la Campania (con 29). Nelle aree costiere, secondo i dai Istat, nel decennio 2001–2011 sono sorti 18mila nuovi edifici. Ben 700 edifici per chilometro quadrato sia in Sicilia che in Puglia, 600 in Calabria, ma anche 232 per chilometro quadrato in Veneto, 308 in Friuli Venezia Giulia e 300 in Toscana, Basilicata e Sardegna.

Su tutto il territorio nazionale, sono diffuse trentadue aree protette nazionali con misure di tutela a mare (pari ad oltre 2,8milioni di ettari di superficie protetta a mare), racconta il direttore dell’Area marina protetta Isole Egadi Stefano Donati nel suo contributo, ventisette aree marine protette (o riserve marine), due parchi marini sommersi, due perimetrazioni a mare nei parchi nazionali ed un santuario internazionale per la tutela dei mammiferi marini. Inoltre, oggi sono individuate ben cinquantaquattro aree marine di reperimento dove istituire riserve marine. Luoghi dove si realizzano concretamente buone pratiche di gestione sostenibile, dove la tutela e la valorizzazione della natura, della biodiversità e del paesaggio, si incontrano con una sana e innovativa gestione del turismo, interconnesso con i settori dell’agroalimentare, del biologico, delle filiere corte e con l’identità locale.
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Secondo l’ultimo rapporto CONAI, conferita al Consorzio una quantità di rifiuti che coprirebbe tre volte la tratta Cagliari-Ginevra. 25 milioni e 820.000 euro dal sistema CONAI ai Comuni della Regione


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