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A.B. 30 giugno 2016
Arte: tutto pronto per Menotrentuno
Presentata ieri a Sassari la quinta edizione del Festival Internazionale di fotografia rivolto ai giovani professionisti dell´immagine, scelti sotto i trentun´anni di età e provenienti da differenti Stati europei. “Terramadre-Homeland” è il filo conduttore delle quindici mostre fotografiche che coinvolgeranno undici Comuni della Sardegna, da Sassari fino a Cagliari, fino ad ottobre


ALGHERO – Ieri (mercoledì), nella sala Angioy del palazzo della Provincia di Sassari, alla presenza dell’assessore comunale alle Politiche per lo Sviluppo locale, Cultura e Turismo Raffaella Sau, è stata presentata la quinta edizione del Festival internazionale di fotografia Menotrentuno, rivolto ai giovani professionisti dell’immagine, scelti sotto i trentun'anni di età e provenienti da differenti Stati europei. I curatori artisitci Sonia Borsato e Salvatore Ligios hanno spiegato la scelta del tema di quest'anno, “Terramadre–Homeland”, che è fortemente più intimo, poetico ed etico delle passate edizioni. In un’epoca in cui la globalizzazione porta i giovani a formarsi in un paese e lavorare in un altro, è interessante scoprire quale sia il loro concetto di Terra Madre, che significato abbia il ritorno alla Terra dei Padri e se ancora questa abbia un senso per una generazione iper connessa.

Il tentativo sarà riflettere sul senso di appartenenza, elezione, radicamento, consapevoli che ogni termine conosce una vita nuova a seconda della generazione che lo pronuncia. In quest'occasione, la ricerca fotografica parte dalla consapevolezza delle molte sfumature del tema e dalla precisa volontà di declinarne solo alcune. Non il reportage dei confini che si frantumano e della transumanza dei popoli in cerca di nuovi luoghi che siano salvezza; non i grandi giochi politici e la loro rovinosa ricaduta alla base della piramide del potere. Delle vecchie utopie sono rimaste rovine; i tempi richiedono il tracciato di un paradigma che renda conto delle nuove ibridazioni. Se dobbiamo e vogliamo scegliere, allora che sia il tentativo del ripristino del rapporto tra uomo e natura; che sia la declinazione dell'identità regionale che conquista terreno rispetto a quella nazionale. Che sia il canto del piccolo, del locale, del periferico nella sua dimensione più contemporanea ed autentica. Le periferie di ogni continente si incontrano e confrontano in questa edizione di Menotrentuno, i bordi frastagliati di un mondo che sta ridisegnando il suo stesso volto per imparare a vivere questa parentesi terrena non come un doloroso esilio, ma un eterno ritorno. Un ritorno verso qualcosa che possiamo chiamare casa. Casa metaforica diventa la Sardegna intera, con la suddivisione delle mostre nei paesi che sostengono ed accolgono la narrazione fotografica.

Menotrentuno diventa così un'unica, grande mostra, un invito a ripercorrere la Sardegna ed a guardarla con occhi nuovi. Ad ogni edizione, il Festivalha puntato più sull’etica, che sull’estetica, compiendo una vera rivoluzione dell’immagine. Una rivoluzione che abbraccia anche il modo stesso di concepire un evento fotografico, scardinando i meccanismi imposti dal mercato, portando la fotografia in quei luoghi in cui sarebbe impensabile. Ed è per questo che il festival girovaga per le città ed i piccoli paesi dell’Isola (undici quest'anno), che ospitano quindici mostre di altrettanti fotografi, disegnando una sorta di mappa fotografica che abbraccia tutta la regione: Alghero, Arzachena, Bitti, Cagliari, Florinas, Ghilarza, Lodine, Neoneli, Sassari, Villanova Monteleone e Villa Verde. L’offerta fotografica è arricchita, anche in questa edizione, con un circuito parallelo che si affianca alla rassegna principale, denominato “a.banda”, ed al quale partecipano fotografi senza distinzione di età anagrafica o tema, in diversi luoghi dell'Isola, per un totale di circa quaranta mostre fotografiche. Inoltre, grazie alla sinergia con Vigne Surrau di Arzachena, un’ampia selezione dei lavori verranno esposti a novembre nei prestigiosi spazi dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Inoltre, Menotrentuno, lancia per la prima volta un photocontest on-line. L’idea è quella di dare la possibilità a tutti i fotoamatori che vogliano cimentarsi di partecipare con uno scatto rigorosamente a tema. Nell’era del digitale, in cui è possibile scattare foto con diversi dispositivi, gli organizzatori hanno voluto mettere in pratica un’idea che balenava in testa da diverse edizioni: scatta, condividi e vinci. Infatti, il photocontest “#meno31contest online” è accessibile solo attraverso la pagina Facebook di Meno31, attraverso un’applicazione dedicata, in cui sarà possibile caricare il proprio scatto da domani, venerdì 1, a domenica 31 luglio. Il Festival Internazionale di Fotografia, nato nel 2006, quest'anno compie dieci anni. Un piccolo grande miracolo compiuto con tenacia da un'associazione no profit, “Su palatu_Fotografia”, capace con la forza dei sogni di compiere una piccola rivoluzione dell'immagine e scrivere un pezzo della storia culturale della Sardegna. Un evento istituzionale come una conferenza stampa ha assunto ieri i tratti dell’evento grazie allo struggente racconto scritto per l’occasione da Lalla Careddu che, accompagnata dalle musiche composte da Pasquale Posadinu e dalle immagini di Vincenzo Ligios, ci ha voluto regalare la sua personale narrazione di Terra Madre. Tutto pronto quindi: il viaggio di Menotrentuno partirà mercoledì 20 luglio, dal Palazzo della Frumentaria di Sassari, con la prima mostra del percorso, L’angelo bianco, del fotografo svizzero Niels Ackermann.

Nella foto: i curatori artistici Sonia Borsato e Salvatore Ligios

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