SASSARI – Ieri (giovedì), la Biblioteca dell'Uoc di Rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari ha ospitato la presentazione del nuovo macchinario CardioHelp (unico nel suo genere in Sardegna), donato dalla Fondazione di Sardegna, che ha contribuito in maniera sensibile alla riuscita del Progetto Ecmo della Nostra Unità Operativa. Nell'occasione, erano presenti tutti gli attori che contribuiscono ogni giorno alla riuscita della procedura che ha visto in questi ultimi due mesi a salvare la vita ad un paziente, altrimenti legato ad un destino infausto. una procedura avviata nel 2014.

Al Santissima Annunziata, sono stati effettuati 8 Ecmo veno-venoso e cinque veno-arterioso (due dei quali abili al trapianto di cuore). La sopravvivenza è attualmente appena più del 60percento, come per la media nazionale, l'ultimo paziente si trova ancora in rianimazione ed è rimasto in Ecmo per cinquanta giorni con esito positivo. Erano presenti il presidente della Fondazione, il senatore Antonello Cabras, il commissario Asl Sussarellu (che ha firmato il progetto nel 2015) , il commissario Aou Pintor ed il direttore amministrativo Piras, che hanno dato un notevole impulso al progetto negli ultimi mesi, ed i responsabili della Rianimazione e Cardiochirurgia Padua e Portoghese. L'incontro nel Reparto di Rianimazione del nosocomio sassarese é stato promosso per manifestare al presidente della Fondazione Banco di Sardegna Cabras ed ai suoi collaboratori Satta e Rubino un profondo ringraziamento e riconoscimento per la donazione del dispositivo Cardiohelp, fondamentale per il buon proseguo dell'attività Ecmo-Team, composto da anestesisti rianimatori, cardiochirurghi, perfusionisti ed infermieri esperti.

Ecmo (acronimo dall'inglese Extra Corporeal Membrane Oxigenation) indica il trattamento di supporto in corso di patologie che impediscono un'adeguata ossigenazione del sangue e rappresenta un'evoluzione della procedura adottata durante gli interventi cardiochirurgici. L'ossigenazione extracorporea attraverso membrana avviene tramite un pompa collegata al paziente che spinge il sangue in un polmone artificiale, costituito da una membrana porosa. Questa speciale membrana permette lo scambio dei gas, rimuovendo l'anidride carbonica dal flusso ematico che la percorre, arricchendolo in ossigeno. Il sangue così ossigenato e privato dell'anidride carbonica, spinto da questa pompa, viene poi reintrodotto nel paziente. Oggi, l’Ecmo viene utilizzato ogni volta che, per patologie polmonari o cardiache, il paziente non sarebbe più in grado di sopravvivere non rispondendo più alle terapie convenzionali in atto. La tecnica permette quindi di vicariare la funzione dei polmoni o del cuore mantenendoli a riposo durante il loro recupero funzionale, adiuvato da terapia medica massimale. Il Cardiohelp, che esegue l' Ecmo miniaturizzato, il solo con certificato Ce per il trasporto aria/terra/mare e di durata elevatissima, compatto con monitoraggio cardiovascolare incorporato e permette quindi di centralizzare i pazienti sardi da ospedali periferici. Un vero gioiello della tecnica. In tutto il territorio nazionale sono censiti sedici centri Ecmo della rete Respira e Sassari è presente per la Sardegna.

Nella foto: l'Ecmo