Praticamente confermata la dismissione della prima base Ryanair in Sardegna. Mancano le risposte dal Governo e le scelte della Regione non prevedono il sostegno al low cost
ALGHERO - Il dado è tratto e solo una clamorosa e a questo punto poco probabile retromarcia potrebbe evitare l'annunciata chiusura della prima base Ryanair della Sardegna, quella di Alghero. Dal 1° di novembre è confermato il trasferimento dell'ultimo aeromobile dal Riviera del corallo con la contestuale dismissione di tutti i collegamenti internazionali annuali.
Ryanair convoca Sogeaal e Sogaer. Proprio in queste ore la low cost irlandese incontra in un hotel di Roma tutte le 26 società di gestione aeroportuali in cui è presente. Ufficialmente l'agenda parla di programmazione dell'estate 2017 e capacità di crescita e sviluppo del vettore in Italia. Ma pare scontato che soprattutto con le due società sarde si parlerà principalmente delle scadenze immediate che indicano una drastica riduzione dei collegamenti su Alghero [
LEGGI].
Tempo praticamente scaduto. L'unica speranza di tenere aperto l'hub algherese era legata alla diminuzione delle tasse aeroportuali. Promessa non ancora mantenuta dal Governo, nonostante in più occasione il Premier e il ministro ai Trasporti si fossero espressi favorevolmente. A ciò si aggiunge la scelta della Regione di non prevedere incentivi per il sostegno al low cost. Rivedere ora i pieni winter 2016-2017 diventa tremendamente complicato, e non è un caso che i vertici del colosso irlandese avessero fissato l'ultimatum per metà giugno [
LEGGI].
Graziano Delrio non risponde. Giovedì il delegato del Governo Renzi per le Infrastrutture e Trasporti è annunciato in Gallura, dove inaugurerà alcuni lotti della Sassari-Olbia, la speranza è che possa prevedere anche un interessamento diretto per le sorti dell'aeroporto di Alghero, come sollecitato a più riprese dal territorio e dall'Anci. Anche la scorsa settimana il sindaco algherese si era rivolto proprio a lui chiedendogli «un autorevole e immediato intervento, nel rispetto delle decisioni già assunte lo scorso aprile a Roma» [
LEGGI].