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S.A. 23 maggio 2016
Carlo Sechi & C: «Meta va sciolta»
L´ex sindaco, leader del movimento di sinistra Sardenya I Llibertat chiede al Primo cittadino lo scioglimento della Fondazione che si occupa della gestione degli eventi turistici e culturali ad Alghero. Parole durissime sui conti, l´amministrazione e i risultati


ALGHERO - La Meta va messa in liquidazione. E' il movimento politico Sardenya I Llibertat a chiedere al sindaco Mario Bruno lo scioglimento della Fondazione che gestisce gli eventi culturali e turistici ad Alghero. E lo fa qualche giorno dpo la chiusura dei termini per le candidature del primo direttore dalla sua nascita [LEGGI]. «Il Sindaco Bruno dovrebbe avere lo stesso coraggio che ebbe nel 2005 quando approvò in Consiglio regionale la legge che scioglieva l'Azienda di Soggiorno e Turismo e ne assegnava le funzioni, i beni e il personale al Comune di Alghero» dicono Carlo Sechi e compagni e aggiungono: «gli consigliamo quindi di nominare non un nuovo Direttore, ma un Commissario liquidatore, analogamente a quanto previsto per la Secal, anch’essa voluta dalla Giunta Tedde e ultimamente al centro di vivaci contestazioni da parte dei comuni cittadini vessati mentre non viene mosso altrettanto attivismo per incassare somme considerevoli dai settori delle costruzioni e da quello alberghiero».

Il movimento di sinistra algherese analizza i primi sei anni della Fondazione e li definisce un fallimento da diversi punti di vista. Primo fra tutti quello economico: «La Fondazione Meta per il suo funzionamento utilizza le somme incassate dalla vendita dei biglietti d’ingresso alle grotte di Nettuno, quantificate mediamente in € 1.500.000 annui, in precedenza gestiti dal Comune..Invece, al netto dei costi del personale comunale in distacco e di quello assunto a tempo determinato dalla Fondazione nonché delle suddette royalties versate annualmente da Meta al Comune, rimangono mediamente € 250.000 annui per lo svolgimento delle attività statutarie. La domanda che va posta è la seguente: “Che cosa fa la Fondazione Meta che l'Amministrazione non possa fare, se non in maniera più democratica, più trasparente, più efficace e meno dispendiosa?”.»

«Purtroppo distribuisce denaro pubblico in maniera discrezionale per le più svariate iniziative, elargisce finanziamenti e contributi, assume personale senza un’adeguata selezione, acquista beni e servizi, affida incarichi di consulenze professionali a soggetti e/o ditte esterne anche per la redazione dei bilanci, sottraendosi alle regole proprie della Pubblica Amministrazione. Non può mancare naturalmente il collegio dei revisori dei conti, anch'esso regolarmente retribuito» incalzano. Secondo l'ex sindaco, inoltre, la Meta non ha raggiunto uno dei suoi obiettivi originari: «l'ingresso nella Fondazione di soggetti privati, soprattutto quelli operanti nel settore turistico che avrebbero dovuto contribuire con idee, progetti e risorse economiche alle iniziative di promozione turistica».

Ancora più critico il movimento sui risultati ottenuti: «ha allestito un museo del Corallo che mortifica la cultura che lega Alghero alla grande tradizione marinara e alla sua storia, non è riuscita ad aprire il Museo della Città, ha dimenticato completamente uno dei più importanti ritrovamenti archeologici avvenuto negli ultimi anni nel Mediterraneo quale il cimitero della peste di San Michele. Tale cimitero medievale, scelleratamente occultato sotto una coltre di cemento per volontà dall'Amministrazione Tedde, altrove sarebbe diventato un prezioso fattore di attrazione turistica, culturale ed economica».

Senza dimenticare gli aspetti amministrativi: «tutta la sua attività amministrativa è coperta dal più totale segreto. A differenza di tutti i soggetti pubblici, obbligati dalla recente normativa anticorruzione a pubblicare integralmente tutti gli atti di spesa sui siti web istituzionali, la Fondazione Meta solo a partire dal 2016, si limita a pubblicare alcune informazioni di carattere generale che non consentono la completa trasparenza amministrativa a cui sono obbligati tutti i soggetti che gestiscono denaro pubblico». E politici: «Con questa ampia facoltà di spesa la Fondazione Meta è diventato così un ente al centro delle mire e delle aspirazioni delle forze politiche anche di centro sinistra, a cui anche il Sindaco Bruno non ha saputo resistere e anzi intende consolidare assegnandogli nuove funzioni e altro personale, in contraddizione con il suo stesso programma elettorale che prevede una netta discontinuità con le scelte politiche del passato, punto del programma quest’ultimo che invece noi difendiamo rigorosamente».
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