A.B.
1 febbraio 2016
Lucrezia Lante Della Rovere sbarca in Sardegna
Da martedì a domenica, la piece “Io sono Misia/L’ape regina dei geni” di Vittorio Cielo, per la regia di Francesco Zecca, sarà oirtata dal Cedac ad Olbia, Alghero, Meana Sardo e Macomer
OLBIA - Il fascino ed il mistero di Misia Sert, donna straordinaria e figura di spicco nella temperie culturale e mondana della Parigi della Belle Epoque, in “Io sono Misia/L’ape regina dei geni” di Vittorio Cielo, per la regia di Francesco Zecca, con un'intensa Lucrezia Lante della Rovere, che presta volto e voce all'incantevole e seducente, bellissima, musa di artisti e ninfa egeria di Sergej Diaghilev, il fondatore dei celeberrimi Ballets Russes, nonché amica (e rivale) di Coco Chanel, ritratta da Renoir, Vuillard, Toulose-Lautrec, Bonnard, Valloton ed immortalata da Marcel Proust nella Recherche, e da Jean Cocteau, che si ispirò a lei per l'eroina del suo Thomas l'imposteur.
Un raffinato ed emozionante (auto)ritratto di una figura di primissimo piano nella capitale francese al massimo del suo splendore, in tournée nell'Isola, sotto le insegne del Cedac, per la stagione de La Grande Prosa nell'ambito del Circuito Multidisciplinare della Sardegna, sempre alle ore 21: lo spettacolo sarà in scena giovedì 4 febbraio, al Cine/Teatro Olbia di Olbia; venerdì 5, al Teatro Civico di Alghero; sabato 6, al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo; domenica 7, nel Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura di Macomer. “Io sono Misia” (dopo il felice debutto in esclusiva al Festival dei Due Mondi di Spoleto ed al Festival La Notte dei Poeti al teatro romano di Nora) ritorna in Sardegna, con tutta la suggestione di un viaggio nelle atmosfere Belle Epoque, quando Parigi era il centro d'Europa, e del mondo: in un ennesimo brindisi alla vita, Misia rievoca gli incontri più significativi della sua lunga e movimentata esistenza, il suo ruolo d'ispiratrice, consolatrice e consigliera, e scopritrice di talenti.
Promosso dalla Fondazione Devlata, lo spettacolo prodotto dalla Compagnia Stabile del Molise in collaborazione con DoppioSogno, con le scenografie essenziali di Gianluca Amodio ed i costumi disegnati da Alessandro Lai, le luci di Pasquale Mari e le musiche firmate da Diego Buongiorno restituisce un vivido affresco di una fervida e feconda stagione artistica, in cui tra parole e note i salotti parigini divenivano la scintillante cornice mondana per l'affermazione dei talenti e delle migliori menti del tempo. Tra gli artisti che più subirono l'influenza della regina della Belle Epoque, lo scrittore, giornalista e commediografo Paul Morand, amico di Marcel Proust, che riassunse la sfolgorante parabola esistenziale di questa creatura sensibile, affascinante, che colpiva per la sua grazia e gentilezza, ma a suo modo imperiosa, e capace intuire e forgiare talenti, definendo Misia «un monumento di storia, collocata nell'asse del gusto francese come l'obelisco di Luxor nell'asse degli Champs Èlysées».
Nella foto: Lucrezia Lante Della Rovere
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